lunedì 5 aprile 2010

C'è qualcosa di strano

Tratto da " Crisi quale crisi" 


Voglio esaminare con te le affermazioni che ho scritto fin’ora per
dimostrarti che non sto scherzando.
Cominciamo con la domanda da un milione di dollari!!! Che
interesse ha una testata giornalistica a mentirmi, oppure a
dire che c’è crisi se non è vero?
 
Bene, una testata giornalistica ha innanzitutto un proprietario (o
più proprietari se è gestita da una società) che, ovviamente, ha come
obiettivo quello di guadagnare. Ogni media si sovvenziona, in genere,
tramite due canali: quello degli sponsor e quello delle vendite.
Ovviamente questi canali cambiano da media a media: la carta
stampata ha sponsor e vendite, i telegiornali solo gli sponsor,
eccetera. Fatto sta che ognuno di questi componenti vuole il proprio
tornaconto.
 
L’editore di un media ha quindi interesse a guadagnare, o
comunque a perseguire i propri interessi. Ammettiamo che il nostro
premier attuale (al momento che scrivo Silvio Berlusconi) fa
promulgare una legge che, come tale, ha parti positive e parti
negative. Le testate giornalistiche di sinistra sbandiereranno in prima
pagina le parti negative, accentuandone gli effetti ed enfatizzando il
tutto; mentre quelle di destra parleranno solo della parte positiva
omettendo, o addirittura sorvolando, sulla parte negativa.

I proprietari dei giornali legati ai partiti politici hanno quindi
perseguito il proprio interesse, facendo finta di informarti sugli
avvenimenti politici.
Lo stesso identico fenomeno accade con le notizie
economiche. Tutte le decisioni economiche, dette appunto politiche
economiche, sono catalogabili in due tipi: politiche economiche
capitalistiche (di destra) e politiche economiche socialiste
(generalmente, ma non sempre, di sinistra).
 
In base all’orientamento politico del media di turno, gli effetti di
quella decisione sull’economia verranno filtrati in modo da affermare
quello che i capi di partito vogliono che la gente pensi su una
determinata decisione. Ecco perché non ti puoi fidare ciecamente
degli articoli di giornale che parlano di economia!
Veniamo agli sponsor. Essi pagano per essere pubblicati e quindi
mantengono il media (in particolar modo quelli radiofonici e
televisivi). Di conseguenza possono far pressioni, se non addirittura
obbligare il media di turno, a dire ciò che più gli interessa per il loro
business.

Ti è mai capitato di vedere il TG, oppure di leggere un articolo di
giornale, dove si comincia a parlare di come si vestono i giovani oggi,
fanno vedere quali sono le scarpe preferite, la musica che ascoltano e
via dicendo? Ecco, questo si chiama, in gergo, “marchetta”, che altro
non è che una sponsorizzazione spacciata come informazione. La
gente poi vede questa notizia e la copia per conformismo.


Morale della favola: una notizia praticamente inventata è
diventata realtà solo perché gli altri, pensando fosse vera,
hanno deciso di seguirla...finendo così per farla diventare,
nella pratica, VERA!
 
Puoi adesso immaginare che se alcuni istituti finanziari vogliono
fare razzia di azioni per caricarsi il portafoglio, allora possono
tranquillamente convincere i media - tramite la possibilità di
sponsorizzarli - a creare, attraverso articoli allarmanti, una sfiducia
generale che porterà alla vendita spasmodica di azioni che ne farà
crollare il prezzo e permetterà, quindi, di comprarle a prezzi bassi.
Viceversa, se le devono vendere, fanno in modo che si crei un
effetto fiducia su tutta la popolazione.
 
L’ultimo canale di guadagno per i media sono i clienti. Secondo
logica i clienti dovrebbero, in teoria, desiderare un quotidiano
imparziale, ma le cose non stanno esattamente in questi termini...
La verità è che le persone comprano i giornali che gli
dicono ciò che esse vogliono sentirsi dire!
 
Se una persona pensa che stia andando tutto a scatafascio,
perché lui personalmente ha questa impressione, allora tenderà a
comprare il quotidiano che gli confermerà questa sensazione e
scarterà quello che dice il contrario.
 
In definitiva, l’editore sa che il suo ricavo deriva da come pilota i
suoi due principali canali di introito e, quindi, pubblicherà le cose


che gli conviene pubblicare dandogli il “tono” che permette di
amplificare i profitti.
 
Detto questo, adesso sei pronto a leggere il seguito di questo
special report ...


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